Page 5 - Sorolla
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Fig. 37
con panchine in ceramica e sculture che definiscono assi prospettici. Disposti a forma di “L”, offrono respiro e 

Amparo de illuminazione alle facciate sud ed est dell’edificio (Fig. 37). Ci piace anche segnalare che i giardini ammirati oggi 
Santiesteban, Pianta 
assonometrica dei tre dai visitatori del Museo Sorolla sono esattamente uguali a come li aveva ideati il pittore.

giardini
Il primo giardino (Fig. 38) è concepito come una sorta di patio di ricevimento, funge da luogo di condivisione 

Fig. 38
familiare ma anche da spazio all’aria aperta per gli ospiti. È caratterizzato da uno stile marcatamente sivigliano, 
che si ispira al Giardino de Troya dell’Alcázar cittadino, uno spazio che Sorolla ricrea in maniera fedele (Tavv. 
Il primo giardino di 
casa Sorolla.
40-41). La facciata, che costituì per Sorolla una notevole fonte di problemi, fu sottoposta negli anni a una lenta 
Madrid, Museo Sorolla
ma sostanziale trasformazione: concepita da Repullés24 inizialmente in chiave classicista, prese gradualmente 

le sembianze di quella del patio dell’Alcázar, grazie a elementi decorativi ispirati all’architettura ispano-musul- 

Fig. 36
mana, come i pronunciati abachi tra i capitelli e la base degli archi del portico.25 La forma e la geometria delle 
aiuole, molto più semplici, seguono i diktat fissati dalla pianta disegnata inizialmente da Repullés (Fig. 35). In 
Fontana dell’Alcázar di Siviglia, 1908. 
Olio su tela, cm 69,5 x 45.
essa compare anche la panchina rivestita da maioliche smaltate – inserita per intensificare il carattere andaluso 
Madrid, Museo Sorolla, inv. 808
– ornata da motivi araldici che le conferiscono una nota rinascimentale: si tratta di un effetto che Sorolla aveva 

già immaginato e riprodotto in alcuni disegni a carboncino. Come si vede nei due Progetti per il muro occidentale 
composizione centrale del secondo giardino, che appare nel Giardino di casa Sorolla (Tav. 50). Il medesimo 
del primo giardino (Tavv. 51-52), gli unici dubbi sono costituiti dalla chiusura – retta o semicircolare – della 
repertorio visivo è presente anche in tele come Una fontana, Siviglia del 1910 circa (Fig. 52) o Patio del 
parete di fondo e dalla presenza o meno di una fila di cipressi e di alte siepi disposti in modo da formare un cor- 
Generalife, Granada del 1909-10, entrambe di collezione privata.
ridoio, dal carattere spiccatamente intimo, separato dal resto del primo giardino e aperto al centro, così da dare 

Il patio andaluso, con i cipressi agli angoli e la finestra che illumina il salotto, sembra evocare il cortile che aveva risalto alla panchina e, al contempo, celare la porta di servizio della casa.

visto e dipinto in Patio de Doña Juana (Tav. 34) e in Veduta del Patio de Lindaraja, Alhambra, Granada (Tav. 32); Il pavimento è lo stesso del patio sivigliano da cui Sorolla trasse ispirazione: è ricoperto da mattonelle di cotto, non 

in quest’ultima opera spiccano anche i cipressi che incorniciano una bifora ripresa dallo stesso Sorolla nel vano lucidato, punteggiato dalle caratteristiche olambrillas, pregevole espressione della ceramica andalusa. Ma le 

dello scalone principale della casa, tanto nella parete che dà sul cortile quanto nell’ampio finestrone che si influenze moresche traspaiono anche nella fontana a vasca alta: polilobata e appoggiata su piedistallo, fu sottoposta 
dispiega panoramicamente sullo studio dell’artista.
a un notevole rimaneggiamento dopo l’acquisto a Siviglia nel 1914 di una nuova vasca, preferita per via delle dimen- 
La Fontana dell’Alcázar di Siviglia del 1908 (Fig. 36) ricorda quella del patio andaluz, il magnifico pavimento di sioni più adeguate.26 La fonte si trova al centro dei due assi di simmetria su cui è strutturato lo spazio: uno conduce 

olambrilla (una caratteristica piastrella decorativa andalusa) che la circonda rimanda al primo giardino della alle scale d’ingresso della casa e l’altro, partendo dalla panchina rivestita di azulejos di Triana, un noto quartiere di 

casa, la cui fontana, invece, sembra ispirarsi a sua volta a quella immortalata nel Patio de Doña Juana (Tav. 33). Siviglia, addossata al muro, porta verso l’entrata del secondo giardino.27 Due colonne con le figure di un Suonatore di 

Il lavoro dell’artista consisterà nel convertire queste istantanee, frammentate e a due dimensioni, in un’imma- gaita (una cornamusa tradizionale della Spagna del nord), opera di Mariano Benlliure, e di un Nudo femminile di 

gine tridimensionale in grado di conferire loro una coerenza spaziale e, allo stesso tempo, di servire da fonte di Josep Clará fiancheggiano l’accesso al giardino, raggiungibile scendendo i gradini.
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ispirazione per altri quadri. Fu così che Sorolla finì per creare un paradiso domesticodelle dimensioni dell’edi- Il secondo giardino (Fig. 39), il più scenografico, è senza dubbio quello che maggiormente si inquadra nella cor- 
ficio, con tre spazi chiaramente differenziati. Tre giardini, tre concetti e tre funzioni, tutti perfettamente artico- rente del nuovo stile neo-spagnolo; uno stile intimamente legato al contesto culturale e ideologico del movi- 

lati, raccordati da scalinate che colmano i dislivelli, con colonne che scandiscono i passaggi tra giardini attigui e
mento rigenerazionista del ’98,28 a cui Sorolla aderisce perché motivato da profonde e solide convinzioni.



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