Sorolla
P. 1












Tempo eterno: istantanee fugaci. 


Il giardino di Joaquín Sorolla






Ana Luengo e David Ruiz López







Sorolla, amante del colore, aveva racchiuso tra i giardini della sua casa di Madrid 

la luminosità e l’allegria andalusa e mediterranea 

Javier de Winthuysen, Jardines Clásicos de España, 19301




Sorolla e la definizione di una nuova arte del giardino


Se con “giardino”, volendo attenerci ad una delle definizioni più ricorrenti, intendiamo un’opera d’arte realizzata 

dall’uomo per il suo svago e diletto attingendo al regno vegetale, allora il giardino progettato dal pittore Joaquín 
Sorolla costituisce, a tutti gli effetti, un’opera d’arte alla stessa stregua di una delle sue tele o dei suoi disegni. 

Così come indica la fitta corrispondenza, nonché i numerosi disegni e bozzetti realizzati nel corso della sua car- 

riera, questo spazio è interamente frutto dell’estro creativo dell’artista, che ha curato sia la progettazione gene- 

rale che ciascuno dei tanti elementi decorativi, dalle sculture alle aiuole.

Il giardino costituisce per il pittore uno spazio complesso, poiché non solo deve essere in grado di gratificarlo, 
una sorta di rappresentazione del suo unico ed esclusivo paradiso, ma deve anche fungere da fonte di ispirazione 

per futuri dipinti.

Attraverso i tanti viaggi compiuti in Spagna, Sorolla ha avuto modo di scoprire nel giardino quel soggetto pitto- 

rico, che funse da fonte di ispirazione per un complesso gruppo di opere. Nella sua produzione si è venuto così a 

costituire un corpus di grande rilevanza che è oggi ritenuto una preziosa fonte documentaria per tutti gli studiosi 

dei giardini spagnoli. Ai giardini dipinti presso il Palazzo Reale de La Granja de San Ildefonso nei pressi di 
Segovia,2 l’Alcázar di Siviglia e l’Alhambra e il Generalife di Granada, se ne uniscono tanti altri, anch’essi visitati, 

che, seppur non immortalati sulla tela, sono descritti con grande dovizia di dettagli nelle lettere inviate da 

Sorolla alla moglie.

Tra l’altro, la scelta del giardino come motivo pittorico si colloca in un contesto particolare, vale a dire nel 

momento in cui la crescente attenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale fa emergere la necessità di 

intraprendere misure di tutela e protezione anche per i giardini storici in via di estinzione.3 Sorolla, sia per le 
lunghe ore passate dipingendo giardini sia per la sua spiccata sensibilità, presto si rende conto della loro impor- 

tanza, oltre che del loro valore storico e artistico. Non sorprende, pertanto, che nel 1917 l’Alhambra salisse alla 

ribalta delle cronache per le «importantissime scoperte della Puerta de Siete Suelos e delle fortificazioni non- 
Kurt Hielscher, 
ché degli antichi giardini degli arabi, giardini terrazzati, con le loro fontane che, pur gravemente mutilate, sono 
Joaquín Sorolla 
davanti alla scalinata facili da ricostruire con l’immaginazione».4 Ciò dimostra, inequivocabilmente, la consapevolezza, maturata dal 

di accesso allo studio, pittore, del valore storico ed artistico del giardinaggio.
1914-19 (particolare Sono innumerevoli le lettere dove egli sostiene questa idea: la necessità di conoscere i suoi insegnamenti si inte- 
di Fig. 41). New York, 
gra al piacere e al diletto dei sensi, trasmessi da questi spazi. Basandosi su questi precetti, Sorolla parteciperà 
The Hispanic Society 
of America
attivamente alla nascita e alla definizione di una nuova arte del giardino.



63



   1   2   3   4   5